Osservatorio congiunturale Ance sulle costruzioni 2020 -
ANCE congiuntura edilizia
Il settore perde un ulteriore 10% di investimenti nel 2020; previsto un rimbalzo dell'8,6% nel 2021 se ci sarà capacità di spesa e le risorse si tradurranno celermente in cantieri.
Ance ha presentato l'Osservatorio congiunturale delle costruzioni, il documento congiunturale elaborato dal Centro Studi di Ance che offre il quadro dell'andamento del settore e delle dinamiche dei principali asset del comparto. Ne emerge una situazione preoccupante in cui le imprese, nell'anno del covid hanno visto spegnersi ogni possibile segnale di ripresa che faceva capolino nel 2019, soprattutto nel mercato della casa, con un peggioramento delle condizioni generali di un settore che in 12 anni ha perso 1/3 dei livelli produttivi che aveva nel 2008.
Uno scenario in cui le prospettive in vista dell’utilizzo del Recovery Plan, sono legate alla necessità di accelerare i tempi delle decisioni concentrando l’azione su pochi interventi davvero prioritari. Il 2020 si è chiuso con un -10% degli investimenti e la preoccupazione che anche il rimbalzo previsto nel 2021 del +8,6% sia a rischio per la cronica incapacità del sistema italiano di spendere le risorse disponibili e accelerare l’apertura di cantieri per la messa in sicurezza del Paese e per lo sviluppo di reti e città.
Le premesse non sono infatti le migliori: si stanno cominciando a spendere ora risorse previste nelle leggi di Bilancio del 2016-2017. Di qui l’appello del Presidente Buia al futuro premier Mario Draghi affinché affronti subito con coraggio le riforme strutturali che devono consentire al settore e quindi al Paese di ripartire. Aprire subito i cantieri che sono bloccati da anni, con offerte presentate ma non aggiudicate è la priorità secondo Ance, così come mettere in atto quelle semplificazioni necessarie per l'utilizzo della spesa.
Tra le misure di rilancio, grande attenzione per il Superbonus che deve essere prorogato e semplificato per poter dare a pieno i frutti annunciati in termini di crescita e occupazione in chiave di sostenibilità. Forte preoccupazione invece per il rischio finanziario per le imprese: “le misure emergenziali a sostegno della liquidità messe in campo dal Governo” mette in guardia l’Ance “stanno per esaurire i propri effetti, mettendo a rischio la tenuta delle imprese di costruzione, penalizzate ancora di più a causa della nuova definizione di default”, e per una destrutturazione del settore come testimonia il calo delle imprese più strutturate e l’aumento delle micro imprese con un addetto (62%).
Riferimenti